Noci in gravidanza
La frutta secca è un alimento assolutamente consigliato in gravidanza: sano e ricco di nutrienti, risulta essere uno spuntino prezioso sia per la salute della futura mamma sia del feto.
Le noci sono ricchissime di fibre, sali minerali, calcio, vitamine e potassio, ovvero tutto ciò che nella dieta di una futura mamma non dovrebbe mai mancare. Gli acidi grassi e monoinsaturi che contengono, svolgono un’azione benefica contro il colesterolo. La vitamina B9 e il ferro formano un’eccellente accoppiata contro l’anemia, mentre la B1 si occupa del funzionamento del metabolismo energetico, del sistema muscolare e di quello nervoso.
E poi c’è la vitamina B6 che oltre a prevenire i disturbi neurologici, rafforza anche le difese immunitarie. Inoltre sembrerebbe anche che mangiare frutta secca in gravidanza diminuisca le probabilità che il bimbo alla nascita ne sia allergico.
Secondo gli esperti la dose consigliata è di circa 30 g al giorno o di almeno 30 g per tre volte a settimana, così da garantire l’assimilazione del giusto quantitativo di nutrienti.
Secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori di Barcellona e successivamente pubblicato sull’European Journal of Epidemiology, le noci e tutta la frutta secca in generale, migliorano lo sviluppo cerebrale del bambino. Secondo altri studi scientifici, invece, le mamme che avevano mangiato le noci, in particolare nell’ultimo trimestre, avevano più probabilità di avere bambini che ottenevano punteggi migliori nei test che mostrano la funzione cognitiva.
La frutta secca e le noci in modo specifico pare che facciano molto bene anche allo sviluppo cardiovascolare del nascituro. Contenendo anche molto calcio, apportano un sostegno essenziale allo sviluppo osseo e le rendono, di fatto, uno degli alimenti più consigliati in una fase molto delicata come quella della gravidanza.
Fonti:
- mammastobene.com
- Gignac, F., Romaguera, D., Fernández-Barrés, S. et al. Maternal nut intake in pregnancy and child neuropsychological development up to 8 years old: a population-based cohort study in Spain. Eur J Epidemiol 34, 661–673 (2019)