Le noci nella dieta portfolio
Un recente studio dell’Università di Toronto ha dimostrato che l’assunzione di noci nell’ambito della dieta portfolio rappresenta un fattore utile per abbassare i livelli di colesterolo e proteggere la salute del nostro apparato cardio-circolatorio.
La dieta portfolio, regime alimentare vegetariano ideato nei primi anni 2000 dal dott. David Jenkins di Toronto, prevede l’assunzione di circa 2.000 calorie al giorno ed include il consumo di quattro specifici alimenti: 45 grammi di noci o frutta secca, 50 grammi di proteine vegetali, 20 grammi di fibre solubili viscose e 2 grammi di steroli vegetali.
Il Dott. Sievenpiper, che ha preso parte allo studio pubblicato di recente sulla rivista scientifica Progress in Cardiovascular Diseases, ha confermato che tale dieta può aiutare a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e migliora la pressione arteriosa.
Alcuni pazienti hanno scelto di seguire questo regime alimentare anche per ragioni etiche ed ambientaliste, mentre altri la adottano per fare prevenzione con i loro figli.
Sievenpiper, che lavora anche presso il Joannah & Brian Lawson Centre for Child Nutrition, ha infatti dichiarato che un intervento precoce sullo stile alimentare in età infantile è di fondamentale importanza per prevenire i fattori di rischio.
Inoltre, egli conferma che uno degli aspetti positivi di questa dieta è che introdurre anche solo uno dei quattro componenti principali consigliati è meglio di niente.
Il consumo di noci è quindi vivamente consigliato da vari studi medici, per il mantenimento della salute e la prevenzione di determinati disturbi.
Le noci sono importanti nella dieta quotidiana e si possono consumare in vari modi, sia al naturale sia preparando sfiziose ricette.
Quindi perché non sgranocchiare ogni giorno qualcosa che fa bene alla nostra salute?
Fonti:
- Chiavaroli L, Nishi S K, Khan T A et al. (2018) Portfolio Dietary Pattern and Cardiovascular Disease: A Systematic Review and Meta-analysis of Controlled Trials. Progress in Cardiovascular Diseases 61 (1): 43-53