Le noci
In botanica la noce è conosciuta come Juglans Regia, un nome che le deriva da Jovi Glans “la ghianda di Giove” perché questo è un frutto antico celebrato già presso i Romani. Originaria dell’Iran, l’antica Persia, la noce è preziosa e delicata: il seme (gheriglio) ne è la parte commestibile, gelosamente custodita da due valve legnose simmetriche (endocarpo) racchiuse a loro volta da un involucro verde, il mallo (epicarpo). Diviso in due parti cerebriformi, il gheriglio è polposo e caratterizzato da un sapore morbido quanto più fresco è il prodotto. Squisita, la noce si presta ad essere abbinata a numerosi altri alimenti potendo così dar vita a specialità gastronomiche. Con gli aperitivi può essere salata; con gli antipasti dà un tocco raffinato alle decorazioni di patè, formaggi e salumi. Con i primi si presta a mille preparazioni, come base per sughi e condimenti. Nei secondi è indispensabile per i ripieni, ottima con le insalate e i legumi in genere, diventa irrinunciabile nella preparazione di ogni sorta di dolci e gelati.
Ma le noci non si mangiano solo secche: in tutta la valle padana è tradizione in giugno, durante la notte di San Giovanni quando ancora i gusci delle noci sono teneri e morbidi, le donne li colgano dagli alberi per poi produrre il nocino, tipico liquore digestivo.
Le Noci Lara di Agricorti
Agricorti ha scelto questa varietà per le sue qualità organolettiche ed estetiche e oggi risulta essere la prima azienda produttrice del nord-ovest. La più evidente particolarità di queste noci è loro aspetto naturale: non vengono infatti sbiancate con prodotti chimici ma lavate solo con acqua. Si rivelano un prodotto assolutamente più sano.