Avete mai trovato una noce trilobata? Addirittura si dice che ne esista una su 150.000!

Solitamente, nelle credenze popolari, trovare qualcosa di raro equivale ad avere molta fortuna.

E’ l’esempio dei quadrifogli che, una volta trovati, si tengono tra le pagine di un libro, a far essiccare, e poi si custodiscono gelosamente o si donano a qualche amico.

Le noci trilobate (dette anche “tripartite” o “tri garri”) sono noci che anzichè essere suddivise in due, sono divise in tre parti, di dimensioni più o meno uguali fra loro.

Si tratta di semplici anomalie della morfologia, proprio come si verifica per i quadrifogli.

Anticamente, c’era la credenza che una noce tripartita, oltre ad essere un potente portafortuna, avesse proprietà particolari.

Nella zona di Otranto, ad esempio, le donne la tenevano in tasca per difendersi dal malocchio e dalle malattie. Nei racconti popolari di quell’area geografica, era considerata un potente talismano: bastava gettarne una a terra per far apparire distese di roseti, montagne altissime e mari infiniti.

Nella campagna bolognese, invece, si diceva che una noce tripartita potesse smascherare una strega, se messa sotto la sua sedia.

Nella zona di Cianciana, in Sicilia, si credeva che, portata in tasca, preservasse dai fulmini e da ogni sortilegio, accelerasse i parti lenti, favorisse il successo e debellasse la febbre. Inoltre, alle noci trilobate si attribuivano proprietà curative, in particolar modo per i disturbi al nervo sciatico.

Esisteva infatti un vero e proprio rituale, che consisteva nel recitare tre volte una particolare preghiera strofinando una noce trilobata sulla parte dolente:

“sa nuxi mi passu, in nomini de Gesù Cristu e de Santa Maria, mind’ì pighi custa malladia, in nomini de Deu, Babbu e Fillu e Spiridu Santu e aicci siada”

(la noce mi strofino, in nome di Gesù Cristo e di Santa Maria, mi porti via questa malattia, in nome di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo e così sia)

Leggende popolari a parte, che siate scaramantici o meno, se ne troverete una avrete senz’altro la certezza di avere fra le mani qualcosa di raro ed inusuale!